Quando sei a Roma e nella frenesia delle cose da fare riesci a ritagliarti il tempo per fermarti a guardare i suoi tramonti.
Un classico di Roma: San Pietro e ponte Sant’Angelo con il Tevere in piena.
Quando sei a Roma e nella frenesia delle cose da fare riesci a ritagliarti il tempo per fermarti a guardare i suoi tramonti.
Un classico di Roma: San Pietro e ponte Sant’Angelo con il Tevere in piena.
La passeggiata mattutina ai Musei Vaticani, in silenzio e senza turisti: perché così si riesce a percepire meglio l’impatto dell’arte che ti circonda…
Musei Vaticani alle 7 di mattina.
Gli scorci inaspettati di Roma che ti sorprendono mentre passeggi nei vicoli del cuore della città.
Roma è fatta di dettagli…
Da qualche parte in via di Ripetta.
Quando splende il sole e la Majella è perfettamente innevata, il panorama di Chieti lascia senza fiato!
Nel cuore dell’Appennino molisano, costruito nel X sec. su una gigantesca roccia, si erge il Castello Pandone di Cerro al Volturno.
Il maniero domina l’alta valle del Volturno dove il fiume inizia la sua corsa verso il Tirreno, dalle sorgenti scendendo giù dalle Mainarde innevate: questo è il meraviglioso panorama dai torrioni del castello!
Castello Pandone, Cerro al Volturno, Molise.
Un’altra stupenda giornata in Abruzzo: subito sotto il Castello Aragonese, a segnalare ai marinai il costone di roccia che lo sorregge, c’è il faro di Ortona.
Da poco è stata completata la pista ciclopedonale che costeggia il mare e permette di arrivare (per adesso) fino a poco prima del promontorio dei Ripari di Giobbe.
Ortona a mare, Abruzzo.
Durante il breve soggiorno a Matera, il mio caro amico, nonché storico dell’arte, Tommaso Evangelista, si è lasciato solleticare l’ingegno dalla forza comunicativa del borgo, con la sua storia e le sue tradizioni che si leggevano nella pietra dei sassi: ne è venuta fuori una idea per un ambizioso progetto da condurre fianco a fianco, in cui fondere immagini e parole per riproporre un pellegrinaggio in terra di Puglia.
Significativamente, senza aver ancora deciso di intraprendere questo percorso, siamo arrivati insieme a questa foto e a queste parole (estratte dal suo ultimo scritto inedito “Matera”):
Nell’assenza di orizzonte la visione si costruisce in altezza, città invisibile dell’ombra che si cresce con lo sguardo, con la curvatura degli occhi i quali salgono per sfuggire al dedalo e alle porte. La lentezza delle scale che obbligano il passo all’inciampo racconta della mestizia della sua gente, popolo duro e aspro di contadini e pastori che nell’alveo dei vicoli non trovavano solo una casa ma un ventre e una famiglia.
Sassi di Matera al crepuscolo, stampa fineart in bianco e nero.
Lungo il canyon scavato dal fiume Orta, sulla riva destra nei pressi di Caramanico, c’è la chiesa intitolata a San Tommaso Becket, edificata nel 1200 probabilmente sul luogo in cui sorgeva un antico tempio dedicato ad Ercole.
Uno splendido esempio di architettura romanica: si pensa che la chiesa sia stata frettolosamente conclusa senza portare a termine l’originario progetto che prevedeva un ambone, in cui sarebbero stati impiegati i 4 leoni stilofori (2 puoi vederli nella foto, all’ingresso della cripta sotto l’altare); e un portico, sorretto forse dai pilastri che sono rimasti nella facciata.
Chiesa di San Tommaso Becket, comune di Caramanico
Un tramonto sulle colline abruzzesi. Molto spesso i paesaggi dell’abruzzo vengono paragonati agli scorci della campagna toscana: due modi meravigliosi e peculiari di rappresentare la bellezza dell’Italia paesaggistica.
Da qualche parte nella val Pescara
Una sbirciatina alla chiesa di Santa Maria del Lago a Moscufo: una delle tante meraviglie d’Abruzzo.
Nella chiesa è conservato lo splendido ambone policromo del maestro Nicodemo da Guardiagrele, eseguito nel XII sec. su commissione dell’Abate Rainaldo.
Lo stesso abate fece rialzare il pavimento originario (poi riportato al suo attuale livello durante i restauri del 1914), ecco perché la scalinata dell’ambone parte così in alto.
Chiesa di Santa Maria del Lago, Moscufo.
Il simbolo più riconoscibile dell’Abruzzo, Rocca Calascio, ti guarda dal primo momento in cui metti piede nella valle del fiume Tirino.
Non importa dove ti porta il tuo girovagare lungo il corso del fiume, la Rocca è sempre lì a fare da riferimento, anche quando in valle c’è ormai lo scuro della sera, perché le mura del castello, a 1450 metri di altitudine, riflettono fino all’ultimo raggio di sole.
Rocca Calascio e il suo borgo, Calascio (AQ)
Una passeggiata ad Assisi di qualche anno fa: è ancora immutato lo stupore che ho provato nell’attraversare il borgo, dove accanto alle famose chiese e basiliche medievali si possono trovare architetture e reperti a testimonianza del periodo in cui Asisium era un importante centro economico dell’Impero Romano.
Piazza del comune con la chiesa di Santa Maria sopra Minerva