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Marzo 2018

Santa Maria in Aracoeli

Santa Maria in Aracoeli è sorta sul luogo dell’antico Auguraculum, ovvero il pianoro da dove i sacerdoti romani traevano, mediante l’osservazione del volo degli uccelli, gli auspici.

Monastero Benedettino nel VI° secolo, primo impianto romanico nel XII° secolo, ristrutturata intorno al 1250 con l’avvento dei Francescani. Il soffitto venne decorato verso la fine del 1500 in memoria della vittoria di Marcantonio Colonna sui Turchi nella battaglia di Lepanto.

L’impianto conventuale fu demolito insieme a molte altre costruzioni nel 1880 per far spazio al monumento a Vittorio Emanuele II. L’altare della patria si sostituisce e nasconde l’altare di Dio secondo le istanze moderniste del Risorgimento.

Testo a cura del prof. Tommaso Evangelista.

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Il castello Pandone di Cerro

Nel cuore dell’Appennino molisano, costruito nel X sec. su una gigantesca roccia, si erge il Castello Pandone di Cerro al Volturno.

Il maniero domina l’alta valle del Volturno dove il fiume inizia la sua corsa verso il Tirreno, dalle sorgenti scendendo giù dalle Mainarde innevate: questo è il meraviglioso panorama dai torrioni del castello!

Castello Pandone, Cerro al Volturno, Molise.

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Il faro di Ortona

Un’altra stupenda giornata in Abruzzo: subito sotto il Castello Aragonese, a segnalare ai marinai il costone di roccia che lo sorregge, c’è il faro di Ortona.

Da poco è stata completata la pista ciclopedonale che costeggia il mare e permette di arrivare (per adesso) fino a poco prima del promontorio dei Ripari di Giobbe.

Ortona a mare, Abruzzo.

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I vicoli di Matera

Durante il breve soggiorno a Matera, il mio caro amico, nonché storico dell’arte, Tommaso Evangelista, si è lasciato solleticare l’ingegno dalla forza comunicativa del borgo, con la sua storia e le sue tradizioni che si leggevano nella pietra dei sassi: ne è venuta fuori una idea per un ambizioso progetto da condurre fianco a fianco, in cui fondere immagini e parole per riproporre un pellegrinaggio in terra di Puglia.

Significativamente, senza aver ancora deciso di intraprendere questo percorso, siamo arrivati insieme a questa foto e a queste parole (estratte dal suo ultimo scritto inedito “Matera”):

Nell’assenza di orizzonte la visione si costruisce in altezza, città invisibile dell’ombra che si cresce con lo sguardo, con la curvatura degli occhi i quali salgono per sfuggire al dedalo e alle porte. La lentezza delle scale che obbligano il passo all’inciampo racconta della mestizia della sua gente, popolo duro e aspro di contadini e pastori che nell’alveo dei vicoli non trovavano solo una casa ma un ventre e una famiglia.

Sassi di Matera al crepuscolo, stampa fineart in bianco e nero.

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