Sono un po’ di giorni che ti sto mostrando delle foto realizzate con uno specifico obiettivo un po’ particolare: il Samyang 24mm Tilt/Shift.
Oggi ti parlo della sua capacità shift, ovvero la possibilità di far scivolare il piano della lente rispetto al piano del sensore (o della pellicola): un piccolo banco ottico portatile!
Il problema del grandangolo.
Sei in giro a visitare una delle più belle città del mondo: Roma. Hai al collo la tua macchina fotografica (o hai in tasca il tuo smartphone) con il classico obiettivo con focale grandangolare. Ad un certo punto entri nella maestosa chiesa di San Giovanni in Laterano per ammirarne la bellezza e conoscerne la storia e decidi di voler immortalare quella architettura fatta di alternanza di enormi spazi vuoti e possenti colonne e statue, sovrastata dallo splendore dorato del soffitto:
Inizi a scattare ma ti rendi conto che per quanto ti impegni a far entrare tutta la navata centrale nell’inquadratura, la corta lunghezza focale del tuo obiettivo tende a distorcere le linee verticali delle colonne che si allontanano dal basso verso l’alto. Allora provi ad abbassare un po’ l’obiettivo in modo da raddrizzare quelle colonne, col risultato di avere mezza foto di pavimento e un piccolo pezzo di chiesa lì in fondo.
Eppure non è così che vuoi rendere la perfezione di quella architettura: che fare?!
Eppure non è così che vuoi rendere la perfezione di quella architettura: che fare?!
Raddrizzare le geometrie: elevare la tua prospettiva.
Devi escogitare un modo per ottenere uno scatto fatto bene. Magari puoi provare a ritoccare la foto in modo da stirarla un po’, ma l’effetto finale non è sicuramente quello che ti aspettavi. C’è bisogno di qualcosa di più naturale.
In realtà, il procedimento corretto per ottenere una foto architettonica geometricamente corretta hai già iniziato a sperimentarlo, inclinando meno la tua fotocamera, pur ottenendo quell’inquadratura con troppo pavimento: ci vorrebbe un modo per elevarti di qualche metro in modo da poter inquadrare meno pavimento e più soffitto. E se invece di elevarti tu, elevassi solo la tua prospettiva? Qui entra in gioco il Samyang Tilt/Shift. In questo caso la funzione tilt la tralasciamo: concentriamoci sulla funzione shift.
Come già detto, con questa funzione è possibile far scivolare il piano della lente rispetto al piano del sensore, ovvero è possibile ottenere proprio quell’effetto di elevazione della prospettiva: infatti facendo slittare verso l’alto la lente, mantenendo in bolla l’obiettivo (quindi con il piano della lente perfettamente verticale), puoi raddrizzare le linee verticali e contemporaneamente spostare l’inquadratura verso il soffitto, in modo da ottenere proprio quella foto che volevi rappresentasse la splendida visione dal vivo!
Conoscere bene i propri mezzi.
Ora che hai capito il funzionamento generale dello slittamento del Samyang 24mm T/S, non ti resta che iniziare a usarlo sempre più spesso, perché pur non essendo una lente particolarmente complessa, c’è comunque bisogno di una certa dimestichezza per poterla sfruttare al meglio:
- ci sono i meccanismi da imparare per ottenere i risultati che ti ho descritto (leve e sblocchi);
- devi imparare a previsualizzare l’inquadratura finale, quindi ti devi abituare a prevedere l’effetto ottico che puoi ottenere in determinate circostanze (considera che io ho iniziato ad usare questa lente in modo più assiduo dopo averla tenuta un paio di anni a prendere polvere sullo scaffale perché non avevo approfondito bene il suo funzionamento);
- è una lente senza automatismi, ovvero non ha l’autofocus e il diaframma devi regolarlo manualmente tramite la ghiera sull’obiettivo, ma d’altronde sono i compromessi (più che ragionevoli, considerando che questo tipo di impostazioni manuali sono più semplici da regolare su un grandangolo rispetto a lenti con focali più lunghe) per avere una ottima lente di qualità ad un prezzo che è quasi la metà di qualsiasi altro concorrente di marca.
Come iniziare.
Per abituare l’occhio al tipo di correzione ottica che è in grado di offrire il Samyang 24mm T/S, è necessario considerare questo obiettivo come parte essenziale del tuo corredo fotografico, quindi devi averlo sempre con te perché potrà capitare di dover fotografare (e volerlo fare correttamente) una architettura, molto più di quanto credi. Anzi, dopo un po’ che lo avrai utilizzato ti renderai conto che non potrai farne più a meno!
Ho provato più volte a fotografare il nuovo ponte Flaiano di Pescara semplicemente con il Canon 17-40, ma l’unica foto buona che sono riuscito ad ottenere è stata quella scattata con il Samyang:
A causa dello spazio ristretto intorno al pilone, con un semplice grandangolo non sono mai riuscito ad ottenere delle linee architettoniche corrette: ecco perché non sarei mai stato in grado di ottenere questa foto senza un obiettivo Tilt/Shift.
In questo caso ho provato una combinazione di attrezzature che mi permettesse di arrivare agevolmente nel punto migliore per scattare la foto: un treppiede compatto e leggero, una staffa a L per agganciare rapidamente in verticale la mia Canon 6D al treppiede e, ovviamente, il Samyang 24mm T/S. Se vuoi più informazioni sul mio equipaggiamento per le fotografie di architettura, ecco i link:
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Buona luce!