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I vespri del Beato Giacomo

Seconda tappa nel paese dove ho passato i primi anni d’infanzia e dove torno sempre piacevolmente per far visita alla mia famiglia materna: Bitetto. Questa volta, complice un brevissimo soggiorno, sono riuscito a ritagliarmi, quasi per caso, una passeggiata di una mezz’oretta nei pressi del santuario del Beato Giacomo. Data la tarda ora, poco dopo il tramonto e la messa vespertina, sono riuscito ad immortalare solo l’interno della chiesa, dovendo, purtroppo, tralasciare il convento annesso.

Sin da bambino sono sempre stato affascinato dalla storia del Beato Giacomo (che potete leggere sul sito ufficiale del santuario) e dallo stato di conservazione della salma, incorrotta dal 1505, che ammiravo stupito ogni volta che venivo accompagnato da mia nonna materna lungo la via del beato fino al santuario, e poi indietro verso casa nel borgo storico, negli assolati pomeriggi estivi pugliesi, con l’odore della terra arsa dal sole che ti scalda le narici.

Ogni anno, il 27 Aprile, si festeggia il beato, in attesa che il processo di canonizzazione (ripresa nel 1986) certifichi i miracoli del frate francescano Giacomo Illirico.


Per ulteriori informazioni sul santuario, sul maestoso altare dorato e sull’imponente organo, potete consultare il dettagliato sito ufficiale.

Vetette

Bitetto (Vetette in dialetto barese), un piccolo borgo romanico nella terra degli ulivi secolari. Non avevo mai dedicato molta attenzione a queste anguste vie quando, da piccolo, le percorrevo di corsa per raggiungere il calzolaio, oppure il fruttivendolo o, più semplicemente, casa dei miei nonni materni.

Eppure di maggiori attenzioni necessiterebbe tutto il centro storico, perché pur nella sua fatiscenza odierna, si rimane sempre incantati dal labirinto di vicoli che si snoda tra edicole di santi, archi di mattone e piazzette dove si radunano le comari in preghiera o per spettegolare.